24.2.09

Vinco il disagio ogni giorno e procedo senza conoscere i motivi dei miei desideri.
Mi riconosco poco in me stesso tanto che non mi conosco per nulla e divago in fittizi problemi da nulla.
Vorrei essere solo per poter fuggire scappare lontano a tentar la fortuna ; perché lavorare imprigiona e poi anche prendere casa, sedersi sornioni a gustare il tramonto , avere più spazio; possederne un pezzetto e spendere il tempo rimasto per se e in quel luogo.
Un flusso che porta lontano, biforca e conduce a due tegamini con sotto la brace . il deserto del mondo coi sui mille fumi e colori e disagi e cartine e passaggi e paesaggi e eeeeeeee e ho un altro di dentro con tetto e terrazzo o giardino e animali, un divano, le sedie, il capanno e gli attrezzi e ….. e poi c’è il lavoro, avere denaro e da esso dipendere, da cui far dipendere il senso del proprio benessere, e tutto questo, insieme, in insieme, come una zuppa, bagnata giornata infinita.
di sera sdraiati
di giorno seduti

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